lunedì 4 maggio 2009

Riflessioni del primo autunno africano



Mi preparo alle riflessioni di metà anno…
Il mondo che mi circonda si fa ogni giorno più bello e atroce davanti ai miei occhi, insistente sognatrice idealista di un futuro migliore.

A questo punto dell’anno traccio sempre differenze con quello che l’ha preceduto e proietto come lance infuocate i miei obiettivi per quello che verrà.

Mi sento bene e piacevolmente ottimista.
Forse perché oggi e’ l’ennesima giornata di sole, mi sembra che qualcosa di bello succederà in un futuro non ancora chiaro.
Qualcosa come un rivoltamento della situazione attuale … qualcosa come un “e’ stata dura ma ce l’abbiamo fatta!”.

Mentre scrivo queste parole, di getto e di cuore, mi viene in mente che ogni giorno, ogni secondo, ogni istante in cui il respiro esala dalle nostre bocche qualcosa di meraviglioso e qualcosa di devastante succede in questo pianeta.
Ma non penso solo alle centinaia di giovani anime che varcano la porta dell’esistenza in un pianto di sollievo o alle centinaia di vittime di un olocausto di ingiustizie che si protrae da secoli nella nostra storia umana.

Penso semplicemente ai flutti del mare che bagnano le rive tiepide di una autunno africano che si avvicina, penso Al Signor Mondlane, il mio vicino di 86 anni che ogni mattina incontro salire lentamente le scale, penso al verde intenso delle acacie il primo mattino quando esco da casa per andare a lavoro, penso ai fiori profumati del frangipani sparsi lungo il cammino, penso che non vorrei che oggi fosse un giorno qualsiasi.

Un brivido di piacere scorre lungo la mia spina dorsale.
Poi arriva il pensiero successivo al quale mi piacerebbe sfuggire.

E quello che rimane? Mi chiedono increduli i miei demoni custodi.
Quello che rimane sono le stesse tristi storie di sempre…
Una nuova influenza che uccide uomini come porci (ma ci possiamo credere??)… l’insinuazione che sia qualcosa volutamente provocato per dio solo sa quale ambizione di potere, penetra nei miei timpani come un ago affilato.

Che altro?
Eh…che altro?
Fame, Miseria, Guerra e Spensieratezza umana rispondo io.
E poi?
E poi debito estero, politica corrotta e inganno.
Tutto qui?
No, anche violenza, indifferenza e omertà'.
Ancora?
Si ancora…

Cinicamente sorrido e penso che questa vita sembra quasi una contropartita.
Niente in cambio di niente.

Ma chi detta le regole?

Io credo che ognuno di noi detta le sue proprie regole, per questo sono sempre stata convinta del magico potere delle singole azioni umane.
Quelle piccole azioni sufficienti a se stesse, che se unite in un unico flow (per rubare un termine dalla musica urbana) irrompono nella nostra quotidianità spezzandone la magra monotonia rutinaria.
Wow! Questo si che e’ un bel pensiero che vale la pena trattenere.
Qualcosa che ci fa sentire unici e utili.
Puo' sembrare uno scherzo,o un'esagerazione, ma quasi tutti noi ne abbiamo terribilmente bisogno.
Forse qualcuno lassù nelle silenziose sfere celesti si fa una bella risata per questo nostro continuo tentavo umano di essere essenziali.
Eppure a me sembra cosi.

Chissà, forse per quest’altra parte di anno che ci resta possiamo ancora immaginarci indispensabili...
Per esempio… non delegando quello che a noi spetta fare.
Per esempio… dando un po’ più di spazio alle priorità e lasciando un po’ più in disparte tutte le secondarietà’a e terziarietà che offuscano al nostra vi(s)ta.
Abbracciando forte qualcuno che amiamo, ascoltando quello che hanno da dirci con maggiore attenzione, regalando qualcosa alla quale teniamo davvero a qualcuno che davvero ne ha bisogno, desiderando essre esattamente dove ci troviamo,facendo le cose più lentamente, respirando profondamente, condividendo

si perche' Happiness is not real unless shared,

la felicità non e’ reale se non si condivide…

Chiudo questo post e queste riflessioni di maggio immaginando di riuscirci davvero.




Buona giornata a tutti...

3 commenti:

roberta ha detto...

cara
leggo queste tue parole scritte in grande, e mi ritrovo a sorridere e a immaginare la tua voce e le tue facce e gli occhi luccicanti.
mi piace soprattutto la parola rivoltamento, che non è italiano, ma è una mistura di lingue parlate e pensate.
oggi, in un'ennesima giornata passata a pensare, cercare, rimandare, respirare, è il giorno che mi rivolto, e che inizio a terminare le cose sospese.
poi, quando le avrò finite, e sarà già la fine di maggio, andrò a comprare gelsomini, frangipani, acacie, lillà, e li metterò sul terrazzo grande ad arrampicarsi, e ripartirò con cose nuove.
grazie per l'ispirazione
um beijo
robi

valeria ha detto...

Grazie per le tue dolci parole

cuoredellenuvole ha detto...

Quando leggo le tue parole è come se in un istante venga catapultata a vivere una miriade di emozioni che...non possono avere parole ma solo assomigliare a quella carezza che spesso ci fanno gli angeli lasciandoci quella che noi chiamiamo "pelle d'oca"...Mi unisco a te e alla felicità di vivere il qui e ora, tu nei tuoi profumi africani e io nei miei profumi di seuna quando camminando nei vicoletti si sente ancora l'odore delle nostre tradizioni racchiuse in un misto aroma di caffè,fumo di caminetti e donne in fardetta che trascinano i propri passi e ti salutano perchè tu puoi anche non conoscerle ma loro sanno chi sei ma soprattutto figlia di chi sei...due mondi...due emozioni e un filo conduttore comune nella gioia di viverli intensamente
Ti abbraccio forte stella mia