Ecco la storia che riempie le orecchie e gli occhi di tutti i mozambicani in questi giorni:
Cinquemila mozambicani scappano tempestivamente dal Sudafrica. 25 morti. Linciaggi. ( i nigeriani sembra riescano stranamente a sfuggire dalla nuova ondata xenofoba). Vengono picchiati uomini, donne e persino bambini arrivano alla frontiera Ressano Garcia feriti e terrorizzati, le loro vite ora sono come fantasmi nell'ombra della violenza. "Ci rubano il lavoro. Stiamo male per colpa loro! Se ne devono andare". In questi giorni il Sudafrica respira a pieni polmoni l'aria pesante dell'odio etnico, che puzza di fame e povertà. Vengono ricercati gli stranieri, gli immigrati (categoria che include coloro che escono dal loro paese Povero per cercare lavoro altrove, accettando di compiere quasi sempre funzioni che gli stessi cittadini del paese ricevente non vogliono svolgere. Riempiono le casse fiscali del paese straniero e mandano soldi alla loro madrepatria. Sono miliardi sulla faccia della terra). Ovviamente in un paese come il Sudafrica, unico vagone trainante dell'economia dell'Africa Australe, dopo la caduta vertiginosa nel baratro del non ritorno dello Zimbabwe, gli immigrati abbondano e hanno nazionalità soprattutto mozambicana. Il Mozambico. Il Paese vicino che ha offerto asilo ai membri dell'ANC durante l'apartheid, che fa ingrassare e espandere a vista d'occhio ogni fine settimana città frontaliere come Nelspruit. Il Paese che ospita il Grande Baba Mandela il quale, oltre a preferire il Mozambico per i suoi reumatismi che peggiorerebbero all'inverno rigido sudafricano, ha anche sposato una mozambicana, e non una qualunque ( Josina Machel, sposa del primo presidente dell'indipendenza, ucciso in un attentato,e simbolo per i mozambicani del valore e della forza della donna mozambicana,e africana in generale). Una bella coppia. Il Paese che ha inviato da secoli manodopera a basso costo, grazie alla quale il Sudafrica, con o senza apartheid, vanta la maggiore industria miniera dell'Africa.
Ma non voglio soffermarmi sulla storia e sulla politica, che ovviamente ingozzano il grosso porco che sta per essere cucinato per avvelenare le masse. Vorrei richiamare l'attenzione sul fatto che sembra che ancora una volta c'eravamo illusi. Un' altra pecora è scappata dal gregge senza preavviso! Un altra rivolta, altra rabbia, altro fuoco e odio. Altre grida nell'aria che terrorizzano le nostre orecchie che non vorrebbero proprio saperne nulla di queste brutte storie degli altri paesi. Ma chi l'avrebbe detto? MA cosa faranno ora in Mozambico tutte queste persone in fuga senza casa, lavoro, soldi e spesso famiglia? Andranno a Maputo? La violenza e la delinquenza aumenteranno... Sarà un altro Zimbabwe? E se iniziano a prendersela anche con i bianchi? Ma chi c'è dietro a tutto? E la polizia perché non interviene?
Io non so che volti ci sono dietro a questa nuova storia africana. Probabilmente ci sarà la volontà di destabilizzare il governo, il coinvolgimento del crimine organizzato, le elezioni che si avvicinano, poi alla fine parliamo di gente di Soweto, di poveri disgraziati che si ammazzano fra di loro... Ma di una cosa sono certa! Di una certezza che mi inizia a gonfiare lo stomaco... la vedo, è la... Vedo la sua mano mettere fuoco alle persone vive, la vedo picchiare i bambini, la vedo puntare il dito sul vecchio amico immigrante che sarà linciato. È la mano della sofferenza e della povertà. E`la mano del mondo ingiusto nel quale viviamo. È la rabbia che milioni di persone provano al svegliarsi al mattina verso quelli che hanno e avranno sempre più di loro. E' Ingiustizia. E' Odio. E' Violenza del povero sul povero. E non c'è via di scampo finché le cose continueranno ad andare in questo modo.
Stanotte, mentre scrivo queste parole, mi stupisco dei miei pensieri ... tutto ciò non mi meraviglia più di tanto.
Ognuno ha il suo cammino da percorrere, se sai che è quella la tua strada vai, avanza fino in fondo. E sporcarti i piedi fino alle caviglie, perchè è l'unico modo di battere i nostri passi su questa terra.
La mia idea nasce da un impulso, un timore, un orrore e una speranza che aleggia nel mio cuore dal primo momento in cui ho creduto che forse qualcosa si può ancora cambiare. Perdonatemi se non troverete quello che cercate nel giardino delle mie memorie, sono solo impressioni fugaci di una poco più che ventenne che esplora dal di dentro il continente dell’ ingarbugliamento politico-economico-sociale e quant’altro. AFRICA. Lasciate che la mia voce scritta raggiunga una qualsiasi parte del vostro cuore, perché il mio unico intento è quello di sputare fuori quello che penso e vedo ogni giorno sulle strade di una città del sud del mondo che si chiama Maputo.
Dov’è Maputo?
Mozambico. Dritto giù nel culo del mondo, affacciata sul bollente oceano Indiano, a metà strada fra Africa australe e Africa orientale, a metà strada fra il mio più bel sogno e la mia peggiore illusione.
Silenziosa di anni di vittoria negati.
Sporca di umanità passeggera.
Bella di sopravvivenza sperata.
Imprevedibile come pioggia estiva.
Allegra come una domenica mattina appena svegli.
Pericolosa…
Povera…
Piena…
Ingiusta…
Stanca…
Come qualsiasi altra città della nostra epoca. Il mio sarà un grido di protesta, non modesto, non timido, non momentaneo. Il mio sarà rifiuto e ribellione per tutte quelle immagini che perforano le mie pupille e annichilano i miei buoni propositi .
Sarà chimera e racconto per chi ha ancora voglia di cambiare.
Sarà una storia senza fine,
perché
quella
verrà
scritta da tutti noi.
Buon viaggio.
Lettori fissi
Marcia Mondiale per la Pace e per la Non violenza
La Marcia Mondiale comincerà in Nuova Zelanda il 2 Ottobre 2009, anniversario della nascita di Gandhi, dichiarato dalle Nazioni Unite “Giornata internazionale della Nonviolenza”. Si concluderà il 2 gennaio 2010 sulle Ande argentine, in località Punta de Vacas, ai piedi del monte Aconcagua. La Marcia durerà 90 giorni, tre lunghi mesi di viaggio. Passerà attraverso tutti i climi e le stagioni, dalla calda estate dei tropici e dei deserti all’inverno della Siberia. La Marcia è stata promossa da “Mondo Senza Guerre”, un’organizzazione internazionale che da 15 anni lavora nel campo del pacifismo e della nonviolenza. La Marcia Mondiale, tuttavia, sarà creata e realizzata da tutti. Aperta alla partecipazione di chiunque, singolo cittadino, organizzazione, collettivo, gruppo, partito politico, azienda, ecc. condivida le aspirazioni e la sensibilità di questo progetto. Non si tratta di qualcosa di chiuso, ma di un percorso che andrà arricchendosi progressivamente nel tempo con i contributi delle varie iniziative. Ecco perché invitiamo tutti a partecipare liberamente. Così, ovunque vada la Marcia, la gente del posto potrà contribuire con la propria creatività in una grande convergenza di varie attività: incontri, forum, festival, concerti, eventi culturali, sportivi, artistici, musicali ed educativi. C’è spazio per qualunque cosa l’immaginazione sia in grado di concepire.... Per altre info clicca sul logo
Associazione Culturale CRIATIVA
associazioen fondata dal Moviemnto Umanista nel Quartiere di Polana Canico - Maputo.